Ricevimento
presso
La villa, esempio della dimensione alta della vita dell’aristocrazia genovese negli anni splendidi della repubblica, ha visto alternarsi la proprietà di famiglie come i balbi e i durazzo, e poi i gropallo e i castelbarco.
Fu spazio di feste, di accoglienze di personaggi illustri, ma, ad un tempo, luogo di mecenatismo e di protagonismo culturale: nell’architettura e nella decorazione del palazzo e del giardino, perfettamente conservati, tutto questo trova piena espressione. Nella decorazione barocca delle sale del piano nobile, attraverso seducenti allegorie mitologiche è espressa la cultura di una famiglia ai vertici del potere politico ed economico quali furono i balbi.
Nel secolo successivo, dalle terrazze del giardino il duca di richelieu, volgeva lo sguardo ammirato sulla città e sul paesaggio ligure, mentre james edward smith, il fondatore della società linneiana di londra potrà definire, ippolito durazzo - creatore di raccolte botaniche nella villa - come “the patron of science” nella genova tra fine settecento e primo ottocento. Ancora un durazzo, marcello , amico del canova, avrà ospite allo zerbino il grande scultore thorwaldsen.
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